La pietra ollare rimane uno strumento ideale di cottura: – Riscalda lentamente e in modo uniforme, cuocendo gli alimenti con tutta la superficie e non solo col fondo; – Raggiunta la temperatura ottimale la mantiene con una fiamma lieve, apportando anche un risparmio energetico; – Una volta tolta dal fuoco si raffredda altrettanto lentamente, conservando il cibo caldo per un lungo tempo; – Le proprietà antiaderenti naturali del talco impediscono agli alimenti di bruciarsi o attaccarsi alle superfici, facilitando al tempo stesso la pulizia della pietra ollare; – La sua immunità all’azione degli acidi alcalini ne mantiene inalterata la composizione, rendendola inodore, insapore ed evitando di inquinare gli alimenti con qualsiasi residuo. Una volta terminato il trattamento preventivo la pietra cambierà colore, passando dal grigio chiaro al nero. Per pulirla è sufficiente servirsi di una spugna, risciacquando la pietra con acqua calda corrente. Eventuali residui secchi possono essere rimossi usando la spugna con del sale grosso, senza far uso di abrasivi. Trattamento iniziale: 1. Lavare la pietra con acqua salata ed asciugarla accuratamente; 2. Ungere la pietra da ambo i lati. Raccomandiamo l’uso di un olio di semi raffinato (girasole, soia, arachidi, mais) che abbia perciò un punto di fumo oltre i 200°C. Sconsigliamo vivamente l’olio extravergine di oliva che ha un basso punto di fumo; 3. Lasciarla “riposare” per almeno 24 ore, ripulendola dall’eventuale olio in eccesso; 4. Introdurla nel forno spento, portare la temperatura a 150°C e lasciarla scaldare per almeno 40 minuti. Precauzioni importanti: – Per impedire la formazione di incrinature o crepe è indispensabile evitare alla pietra ollare qualsiasi sbalzo termico, come ad esempio riscaldarla e versarvi del liquido freddo, o appoggiarla ancora calda su una superficie bagnata o fredda; – Non esporre mai al fuoco diretto, usare sempre uno spargifiamma; – Evitare anche il contatto diretto con la brace; queste semplici precauzioni evitaranno alla pietra eventuali fratture dovute ad un’improvvisa e irregolare dilatazione; – Anche in seguito bisognerà comunque aver cura di aumentare calore gradualmente, cominciando a scaldare la pietra a fiamma bassa e mantenendo anche dopo un fuoco non eccessivo. Se ben trattata la pietra ollare è un oggetto durevole, che mantiene inalterate nel corso del tempo le proprie caratteristiche e funzionalità; – Sconsigliamo di scaldare la pietra ollare oltre i 250°C e raccomandiamo di non introdurla in forni a legna.